Vale la pena visitare l’acquario di Barcellona?
Alice
Scritto da Alice

Vale la pena visitare l’acquario di Barcellona?

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Da quando abbiamo aperto Visitare Barcellona, sono state centinaia le richieste di informazioni su come organizzare una visita al famoso Aquàrium. L’acquario di Barcellona è una delle attrazioni cittadine più consigliate e popolari per chi visita la Ciutat Comtal, soprattutto se in compagnia di bambini. 

Così come per lo zoo, noi però preferiamo non includerlo per difetto nei nostri itinerari perché, quando si parla di etica degli acquari, si entra in un territorio scivoloso. Crediamo che l’esistenza di attrazioni che tengono in cattività gli animali marini sollevi dei dilemmi etici che vale la pena discutere. Ecco perché vi invitiamo a leggere con attenzione questo articolo prima di prenotare una visita all’Aquàrium di Barcellona.

Se deciderete di visitarlo dopo queste riflessioni, potete acquistare il biglietto da qui, aiutandoci quindi a tenere attivo questo blog:

Acquario di Barcellona
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Visitare o no, l’acquario di Barcellona?

Al giorno d’oggi, quasi tutti i siti web degli acquari del mondo presentano un disclaimer che suona così: “Lavoriamo per la conservazione e la sostenibilità dell’ecosistema marino.” Lo dice anche il sito dell’acquario di Barcellona, che tra le sue pagine ne ospita una dedicata al suo Centro di conservazione marina del Mediterraneo. 

L’Aquàrium di Barcellona apre le porte nel 1995 al Moll d’Espanya del Port Vell. Dichiara di avere una vocazione educativa e l’obiettivo di mostrare alle persone come possiamo trattare con rispetto il mondo marino. La sua collezione è molto grande e viene descritta come un’immersione nel Mediterraneo: ospita 66 acquari mediterranei e tropicali, dove vivono undicimila esemplari di oltre 450 specie diverse. 

L’acquario più spettacolare è l’Oceanario, un tunnel trasparente lungo più di 80 metri che permette di vedere da vicino squali, razze, murene e altre specie.  

Nonostante si dichiari centro votato alla cura del Mediterraneo, l’Aquàrium ospita anche una galleria con diverse vasche dedicate ai mari tropicali, come il Mar Rosso, i Caraibi o la Grande Barriera Corallina australiana.

Uno dei principali ospiti dell’Aquàrium de Barcelona è lo squalo. Durante il tour tropicale si possono osservare da vicino diverse specie di squali, come lo squalo pinna nera, lo squalo pinna bianca e lo squalo zebra. 

Uno squalo pinna nera nuota in una delle vasche dell'acquario di Barcellona.
Paul Hermans, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

A questo punto, le prime due domande che vogliamo condividere con voi sono: quanto è etico e necessario trasportare a Barcellona specie marine provenienti dai quattro angoli del mondo? E anche: l’obiettivo della conservazione delle specie è davvero il motore principale di questo tipo di operazioni? 

Alcune domande da farsi prima di visitare l’acquario di Barcellona

Negli ultimi decenni, c’è stato un crescente dibattito sulla moralità e la sostenibilità degli acquari. Le critiche riguardano principalmente il trattamento degli animali in cattività, il loro benessere e il ruolo stesso degli acquari come attrazioni ricreative. 

Mentre in passato gli acquari potevano essere visti come luoghi di scoperta e intrattenimento, oggi molte persone li vedono con occhi diversi, considerando le implicazioni a lungo termine per la vita marina e il pianeta nel suo complesso.

Gli acquari offrono senza dubbio la possibilità di conoscere più da vicino le meraviglie dei nostri oceani e la vita della fauna marina che li popola. Se vi è capitato di visitare un acquario in passato, probabilmente ricordate quella sensazione di meraviglia mista a sopraffazione provata mentre si cammina nelle sale che riproducono la vita dei fondali oceanici.

Dall’altro lato, però, c’è un grande dilemma etico: gli acquari normalizzano la domesticazione di animali selvatici per l’intrattenimento umano. 

Negli acquari vivono, intrappolate in ambienti delle dimensioni di grandi piscine, creature che normalmente avrebbero interi oceani in cui nuotare e riprodursi. 

Nei casi peggiori, gli acquari possono diventare luoghi di cattività in cui la dignità animale non è rispettata. Un esempio salito alle cronache è quello del famosissimo SeaWorld di Orlando, in Florida, più volte accusato di abusi nei confronti dei suoi animali, in particolare orche e balene.

Gli acquari sono attrazioni etiche?

In un’intervista del 2019, Fabien Cousteau, ambientalista oceanico e regista di documentari, nipote del famoso oceanografo Jacques Cousteau, rispondeva alla domanda: quando possiamo definire l’acquario come un’attrazione etica?

Secondo Cousteau, gli acquari in cui vivono cetacei sani, come i delfini o le balene, non sono luoghi fondati su basi etiche. 

Se invece l’acquario ospita animali feriti dall’attività umana – quelli rimasti catturati nelle reti da pesca o colpiti da imbarcazioni – allora noi esseri umani abbiamo la responsabilità di prendercene cura: in questi casi, gli acquari possono davvero rappresentare dei luoghi di conservazione delle specie marine. 

Ci sono poi specie animali che richiedono spazi di movimento vasti e senza limiti, come gli squali. La sola idea di rinchiuderli in grandi piscine affinché vengano ammirati dagli esseri umani è crudele in partenza. 

Come succede anche all’Aquàrium di Barcellona, gli squali sono spesso un grande punto di forza per gli acquari: sono animali mitici, che incutono timore, ed è facile immaginare perché molte persone vogliano provare l’adrenalina di vederne uno da vicino.

Nell’intervista, Cousteau ricorda che esistono 480 specie di squali, e tutte hanno territori e habitat molto diversi. Vale quindi la pena di chiedersi: quali specie di squalo possono vivere felici in un acquario? Per noi esseri umani è molto difficile saperlo con certezza. 

Di sicuro, molti degli animali marini che ammiriamo negli acquari hanno bisogno di spazi ampi e stimolazione naturale per prosperare. Le condizioni degli acquari, con vasche che riproducono ambienti artificiali, possono causare stress e problemi comportamentali e avere un impatto negativo sulla loro salute. Molti acquari fanno fatica a replicare accuratamente gli habitat naturali delle specie che ospitano: questo può portare a una mancanza di stimolazione mentale e fisica e impedire agli animali di vivere una vita soddisfacente e sana.

Un pesce regina, giallo e azzurro, nuota in una delle vasche dell'acquario di Barcellona.
Paul Hermans, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

In più, pensiamo che la nostra stessa presenza come visitatori genera rumore e confusione, e questo può disturbare la routine e il comportamento degli animali che spesso recuperano un po’ di tranquillità e silenzio solo a porte chiuse.

È vero, sempre più acquari cercano di concentrare il loro lavoro sulla conservazione e l’educazione, non più tanto sull’intrattenimento (avete presente gli spettacoli di delfini giocolieri?). Questa è senza dubbio una buona direzione verso cui andare.

Ma in un’epoca in cui la società è sempre più sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e del rispetto per tutte le forme di vita, gli acquari hanno forse meno senso di esistere. La cattura di animali selvatici per l’intrattenimento umano è sempre più contestata, poiché gli sforzi dovrebbero essere concentrati sulla conservazione degli habitat naturali e sulla protezione delle specie a rischio di estinzione.

Fabien Cousteau ricorda che, come consumatori, il potere di scelta è sempre nelle nostre mani: quando valutiamo l’idea di visitare un acquario, dovremmo perlomeno assicurarci che sia eco-consapevole e che eviti con forza ogni forma di ridicolizzazione degli animali, come gli spettacoli dei delfini o delle orche. 

Se poi abbiamo dei figli, crediamo sia anche nostra responsabilità mostrare loro le contraddizioni insite in un ambiente come quello dell’acquario e il modo in cui possiamo diventare custodi consapevoli del nostro pianeta acquatico.

Una scelta consapevole: le alternative all’acquario di Barcellona

Con questo articolo vogliamo darvi strumenti e punti di vista alternativi per valutare se visitare o meno l’acquario di Barcellona. 

Come persone che amano Barcellona e che hanno aiutato migliaia di persone a conoscerla meglio, noi di Visitare Barcellona sentiamo di avere una responsabilità: far sì che chi arriva nella Ciutat Comtal faccia scelte consapevoli. 

Alla fine, la decisione di visitare o meno l’acquario di Barcellona è personale e molto dipende dai propri valori individuali. Vorremmo però incoraggiarvi a prendere in considerazione le questioni etiche e il benessere degli animali marini quando pianificate un itinerario turistico che includa l’acquario. 

Barcellona offre tantissime esperienze coinvolgenti che possono arricchire il vostro viaggio senza compromettere il benessere e la dignità dei suoi abitanti non umani. 

Nel nostro sito trovate decine di attrazioni ed esperienze che renderanno speciale il vostro soggiorno a Barcellona, tanto più se viaggiate con bambini. Dal parco giochi del Tibidabo agli artisti di strada, dalla spiaggia della Barceloneta al museo della scienza CosmoCaixa, esistono tantissime opzioni per divertirsi a Barcellona con bambini senza scomodare gli animali!

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