L’arte deve essere seducente. Se le opere riusciranno a sprigionare seduzione, non soltanto gli intenditori saranno interessati ad esse, ma anche i profani.
Antoni Gaudí
Non è quindi casuale l’attrazione che proviamo nell’osservare, tutt’oggi, le opere del grande maestro del Modernismo catalano. I colori, la forma e le linee seducono abilmente lo spettatore. Come davanti a uno spettacolo di magia rimaniamo incantati e ci chiediamo, come ha fatto?
Il segreto di Gaudí: la natura
Il segreto di Gaudí si nasconde nella natura. Partendo da un’attenta osservazione dell’elemento naturale, Gaudí elabora un’idea che riesce, a differenza dei suoi colleghi architetti, a liberare e a innalzare all’estrema potenza. Libera le idee grazie al potere della fantasia, o meglio dell’immaginazione.
Da grande uomo religioso quale era Gaudí, crede che l’immaginazione sia il dono che Dio conferisce a ogni architetto. Non svilupparla al massimo rappresenterebbe un peccato, un’offesa verso Dio. Senza metter freni all’immaginazione, Gaudí riesce quindi a dar vita ad opere che, nonostante il passare degli anni, ci appaiono uniche e irripetibili.
La Sagrada Família
Dietro al genio però si nasconde un uomo che, seppur considerato un dandy in epoca giovanile, finì con l’isolarsi volutamente dal mondo esterno per concentrarsi unicamente su quella che verrà definita la sua opera maestra, il Tempio Espiatorio della Sagrada Família, divenuta oggi il simbolo della città di Barcellona.
Alla Sagrada Família Gaudí lavora dal 1891 fino alla sua morte, avvenuta nel 1926. L’architetto era ben cosciente che non avrebbe mai visto l’opera conclusa. Infatti, a chi gli domandava quando sarebbero terminati i lavori della Sagrada Família, Gaudí rispondeva:
Il mio cliente non ha alcuna fretta. Dio ha tutto il tempo del mondo.
La Sagrada Família, secondo l’interpretazione di vari critici tra i quali il nostro Giulio Carlo Argan, esprime la devozione che dalla città sale a Dio ed è concepita per non essere mai finita.
Ogni generazione dovrà portare avanti il lavoro iniziato da Gaudí: pietra dopo pietra la Sagrada Família si è trasformata in una “preghiera collettiva”, che il popolo catalano rivolge a Dio. La città di Barcellona, generazione dopo generazione, rende omaggio a Dio contribuendo alla creazione di questo edificio unico al mondo. Si tratta di un’opera sacra non solo religiosa che rivela, con il mutare delle forme, il succedersi delle generazioni e degli stili.
Vita e morte di un genio
Quando Gaudí morì, all’eta di 74 anni, era una persona molto rispettata pubblicamente ma, nel privato, nessuno conosceva quell’uomo dall’aspetto nordico, molto riservato e solitario.
Antoni Gaudí i Cornet nasce a Reus, in provincia di Tarragona, nel 1852 da una famiglia di artigiani dediti alla lavorazione di rame e di altri metalli. Osserva fin da piccolo il padre e il nonno, che lavoravano i metalli nel laboratorio di famiglia creando, con grande abilità, oggetti di uso quotidiano.
All’età di diciassette anni Antoni Gaudí si trasferisce a Barcellona per studiare architettura. Emerge da subito per la sua abilità nei lavori manuali, appresi fin da bambino, per l’eccellenza nel calcolo matematico e per l’acuto senso d’osservazione.
In quegli anni, inizia a maturare in lui quel carattere innovativo proprio di un artista all’avanguardia. Per questo suo essere troppo avanti con i tempi c’era chi, tra gli stessi insegnanti, diffidava dei suoi metodi poco ortodossi.
Grazie al suo carattere mite e affidabile e alle sua qualità di abile conversatore, Gaudí riesce ad introdursi nell’ambiente della borghesia catalana, guadagnando la fiducia dei grandi industriali, che subito gli commissionano opere nuove e creative. Tra i maggiori mecenati e committenti ricordiamo Eusebi Güell.
Tra le opere principali di Gaudí troviamo:
- Parc Güell,
- Sagrada Família
- Casa Batlló
- Casa Milà (meglio conosciuta con il nome “La Pedrera”)
- Casa Vicens
- Palazzo Güell
- Colonia Güell
CONSIGLIO: se avete intenzione di visitare alcune delle opere del Mestro date un’occhiata al Pass 3 case di Gaudí che include l’ingresso alla Casa Batlló, la Casa Milà o Pedrera e la Casa Vicens, oltre un buono sconto del 10% su altre attrazioni di Barcellona.
Tra le altre opere meno conosciute ricordiamo: Il Capriccio (che si trova a Comillas, nel nord della Spagna), Casa Calvet, la torre Bellesguard, i lampioni di Piazza Reial..
A seguito di una crisi spirituale, negli ultimi anni della sua vita, Gaudí si trasformò in un fanatico religioso. Andava in giro con una lunga barba e vestiti logori. Anche il giorno in cui venne investito da un tram sulla Gran Via de les Corts Catalanes. Era il 7 giugno del 1926, poco dopo le sei di pomeriggio. Gaudí camminava, come sempre assorto nei suoi pensieri, dirigendosi dalla Sagrada Família verso la chiesa di Sant Felip Neri, dove quotidianamente si recava per pregare e confessarsi con padre Mas. Attraversa la strada, forse senza prestare troppa attenzione, e viene investito da uno dei primi tram in circolazione che, nonostante la ridotta velocità, travolge il povero architetto. Il conduttore scese immediatamente ma, non avendo Gaudí documenti con sé, lo scambiò per un barbone e si limitò a spostare da un lato il corpo dell’investito, abbandonandolo al suo destino per riprendere la corsa.
Grazie all’intervento di due passanti, che comunque non riconobbero nell’uomo Gaudí, l’architetto fu trasportato all’Hospital de la Santa Creu dove morì dopo due giorni di ricovero. Era il 10 giugno del 1926. Dopo esser stato riconosciuto, rifiutò gentilmente la proposta di esser spostato in una lussuosa clinica privata. Gaudí desiderava morire tra la gente semplice e pensava solo a prepararsi al meglio per l’imminente incontro con Dio, l’unico architetto che poteva ritenere suo superiore.
Il 12 giugno vennero celebrati i funerali: tutta la città scese in strada per rendere l’ultimo omaggio a quello che venne riconosciuto da tutti come “l’interprete del popolo catalano”. Gaudí fu imbalsamato, vestito da monaco e gli fu posto un rosario nella mano sinistra.
Venne sepolto nella cripta della Sagrada Família. Sul volto una maschera mortuaria gli donava una serenità e una pace che Gaudí non ebbe mai in vita.
Da vivi, quegli occhi di un azzurro magnetico, che sembravano “muovere il mondo”, esprimevano la lotta costante di chi vive la condizione di perenne ricerca e la volontà di migliorarsi continuamente. Ricerca la novità, dimostra sempre una grande audacia di fronte alle difficoltà tecniche, persegue l’ideale della rottura dei limiti, superando se stesso ogni volta e inventando nuove strutture e forme decorative.
Di un edificio non si limita a curare il lato progettuale, ma disegna mobili per decorarne gli interni, pavimenti, lampadari.. per la Casa Batlló, per esempio, per la prima volta un architetto si occupa anche dell’illuminazione della facciata!
Proprio per questa sua genialità e per il suo essere multitasking non si può classificare Gaudí solo come “architetto”: la sua opera è un’opera d’arte totale, una perfetta sintesi di tutte le arti dove colore e decorazione fanno un tutt’uno con i ritmi della forma, nel desiderio di diminuire la distanza tra le arti.
Gaudí progetta, scolpisce, decora per creare il suo ideale di arte, che consiste proprio nella fusione delle varie arti. Gaudí è il genio che riesce a creare un edificio con lo stesso procedimento con cui uno scultore crea un oggetto: inizia le sue opere senza un piano fisso, le realizza come se stesse modellando una figura. Proprio questo modus operandi ha dato origine al “mito” di Gaudí.
Gaudí, l’artista che riesce a trasformare in realtà un’utopia, libera l’architettura dal razionalismo e crea un’arte che è irrazionalità pura. La sua tecnica è la tecnica dell’irrazionale.
L’architetto di Dio, così viene ricordato Gaudí, ci lascia in eredità un patrimonio inestimabile.
Non esisterà mai al mondo un genio come lui capace di trasformare un edificio in una fiaba.
Ilaria Termolino
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Marzo 17, 2016 at 20:53Ciao Ilaria, ho prenotato due giorni fa il tour Ramblas e gotico x il 29 marzo (siamo in 4). Ad oggi non abbiamo avuto ancora una conferma e volevo sapere se era tutto OK. Inoltre vorrei sapere se il tour è ben sopportabile per dei bambini (11 e 7 anni). Grazie.
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Marzo 18, 2016 at 11:43Hola Giuseppe, ho appena contattato Ilaria e dovrebbe averti mandato poco fa la mail di conferma. Scusa il ritardo, deve essergli sfuggita.
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Marzo 18, 2016 at 13:00Ricevuto riscontro. Tutto OK. Immagino che con il periodo di Pasqua, tutto sia più complicato (molte più richieste). Grazie ancora per il vostro prezioso aiuto.
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Marzo 18, 2016 at 16:46Perfetto! :-)
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Marzo 9, 2016 at 17:41ciao, bello tutto il vs sito. ho già prenotato il vs. tour sagrada familia mattino (25 aprile, ordine 302016006041). Non sapendo a che ora finisce, dovendo mangiare tapas di corsa, arrivare in zona bus 24 (e UNA ora di viaggio!!), a che ora inizierebbe il vs tour del parco guell ?? Non voglio fare il forzato dell'orologio. Ancora, al ritorno (ALTRA ora di bus 24) vorremmo fermarci a casa batlò, ma vedo che il sito del turismo accetta prenotazione senza fissare nè giorno nè ora, quindi prenotare on line non evita la probabile coda ... allora a cosa serve?? Un saluto Giuliano
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Marzo 9, 2016 at 21:36Hola Giuliano, i Tour con la Sagrada e quelli del Parc Guell vengono effettuati uno alla mattina verso le 11 e uno il pomeriggio verso le 15-15:30. L'orario preciso con il punto d'incontro ti verrà comunicato qualche giorno prima del tuo arrivo (di solito 3 giorni). La durata invece è di circa una ora e mezza. Se compri il biglietto online della casa Battlo tramite il link che consigliamo eviti la coda. L'ora e il giorno per adesso non devono essere specificati se lo compri tramite l'ufficio del turismo (ma a breve anche loro inizieranno a richiedere di specificare data e ora). Prego
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Febbraio 29, 2016 at 00:54Ciao :) Ho letto che l'entrata al Park Guell dopo le 18:15 in questo periodo dell'anno è gratuita. E' vero?
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Febbraio 29, 2016 at 12:12Hola Maria Grazia, puoi indicarmi il link dove lo hai letto, così controllo? Da quello che ne so io è la parte gratuita che resta accessibile anche di sera, però la parte monumentale la chiudono dopo le 18:15.
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Febbraio 8, 2016 at 19:20Ciao ragazzi, io patirò mercoledì vorrei sapere che come sono le temperature in questi giorni, almeno so cosa portare in valigia! Grazie mille in anticipo
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Febbraio 9, 2016 at 09:40Hola Martina, in questi giorno non fa per niente freddo, contando che è febbraio! Ci sono circa 16-18 gradi durante il giorno, mentre la sera scende sui 10-12 gradi.. Il cielo invece sarà un pochino nuvoloso, ma in teoria non dovrebbe piovere. Prego
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Dicembre 28, 2015 at 14:20Ciao Ilaria, ho prenotato tour Ramblas e gotico x il 2 gennaio ...ma di preciso in cosa consiste?
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Dicembre 28, 2015 at 22:24Hola Melania, sono Oscar, Ilaria dovrebbe risponderti a breve per confermarti il Tour. Il tour consiste in un giro che vi farà conoscere i segreti della Rambla e del quartiere gotico. Passerete dalla Rambla e successivamente vi immergerete nei vicoli del gotico, dove Ilaria vi farà conoscere piazze nascoste e vi racconterà la storia di questo splendido quartiere. Comunque un'anticipazione di quello che farete al tour la puoi trovare qui. ;-)
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Agosto 26, 2015 at 22:38Ciao :) volevo un informazione su Palazzo Guell...voi siete entrati all'interno? Grazie :)
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Agosto 27, 2015 at 12:21Hola Luca, si, chiedimi pure. Questa è stata l'opera che ha fatto conoscere al mondo il maestro Gaudi, che all'epoca della sua progettazione era ancora giovanissimo. Consigliato. Oscar
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