L’opera infinita: la Sagrada Familia
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Scritto da valeria

La Sagrada Familia: l’opera infinita

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Trascrizione dell’episodio

VALERIA 

Benvenute e benvenuti al secondo episodio di Voci da Barcellona, il PodCast di Visitare Barcellona! ILARIA Io sono Ilaria curatrice d’arte e anche guida turistica per il blog di Visitare Barcellona dal 2015. Lì ho conosciuto Valeria che già dal lontano 2010 gestiva il blog con il suo compagno Pedro e il grande Oscar… che salutiamo “ciao Pedro, Ciao Oscar”… 

ILARIA

Salutiamo anche i maschietti se no ci rimangono male..

VALERIA

Ila presentiamo però subito il tema di oggi… Oggi parleremo dell’attrazione più visitata di tutta Barcellona: 3,4 milioni di visite lo scorso anno, ebbene si stiamo parlando proprio di lei la signora Sagrada Familia! Vi ricordo che essendo appunto così fortemente richiesta è più che probabile che presentandovi senza aver prenotato online il vostro biglietto non potrete entrare perché è spesso sold out (come il Park Güell). Nel blog di Visitare Barcellona, troverete tutte le info sul Tempio Espiatorio della Sagrada Familia e potrete inoltre comprare con anticipo i vostri biglietti senza rischiare di tornare a casa con l’amaro in bocca!

ILARIA 

 Eh sì, anche io sono riuscita a visitare l’interno dopo tanto tempo: la prima volta in vacanza non trovai i biglietti. Un anno dopo, quando mi sono trasferita a Barcellona, l’ho vista con la neve, ma sempre da fuori! Poi finalmente arrivò mia madre e con lei entrai! Confesso che faccio sempre resistenza ai “best seller”!

 VALERIA

Io l’ho visitata con chiunque: con mia mamma, con amici, con mia sorella, con i colleghi di visitarebarcellona.com… Ancora non ci ho portato le mie bambine… lo farò presto perché i bambini a tutte le età secondo me rimangono comunque sorpresi da questo capolavoro! Io, devo dire che, ogni volta che entro nella Basilica della Sagrada Familia, vivo un’esperienza emozionante… forse perché essendo un’opera incompiuta ogni volta che la vedi è un’esperienza totalmente diversa dalla precedente! 

ILARIA 

Sí vero Vale! Quando vivevo lì vicino notavo la trasformazione della Basilica anche a distanza di qualche settimana! Stiamo parlando però di un’opera volutamente incompiuta: Gaudí sapeva fin dall’inizio che non avrebbe mai visto il suo capolavoro terminato e lo concepisce infatti come una preghiera collettiva che generazione dopo generazione, pietra dopo pietra, la città dedica a Dio… un altare perpetuo che “si deve nutrire di sacrifici” come diceva Gaudí. L’espiazione avviene quotidianamente e la Sagrada Familia, infatti, (come succedeva per le grandi cattedrali del Medioevo!) cresce giorno dopo giorno purificando intere generazioni… si potrebbe definire un edificio del Purgatorio praticamente! 

VALERIA 

 In ogni caso, quest’opera infinita è diventata oggi il simbolo indiscusso di Barcellona ed è un gran orgoglio per il popolo catalano! Ma Ila:

Gaudí, come immaginava la Sagrada Famiglia quando ha iniziato a costruirla dal nulla praticamente? 

ILARIA 

 Il progetto iniziale di Gaudí prevedeva la costruzione di un tempio che potesse accogliere oltre 10.000 persone sedute. La struttura doveva essere a 5 navate con transetto; ci dovevano essere 3 facciate e 18 torri che crescono in altezza a seconda della gerarchia simbolica rappresentata. Le 18 torri sono dedicate: 12 agli apostoli, 4 agli evangelisti, una alla Vergine e la più alta di tutte sarà l’ultima, dedicata al Gesù. Gaudí lavora al progetto della Sagrada Familia per 43 anni, dal 1914 al 1926, lasciando tutti i progetti civili e dedicando tutte le sue energie in quello che doveva diventare “il tempio perfetto”. Con la Sagrada Familia, Gaudí voleva presentare al popolo catalano la vita di Gesù e la storia della fede. Prima di morire riesce a progettare la facciata della Natività e le sue 4 torri… anche se, in realtà, i lavori di questa facciata terminarono solo quattro anni dopo la morte improvvisa di Gaudí a seguito di un incidente stradale… 

VALERIA 

Bhé Ila, venne proprio investito da un tram, scambiato per un barbone e non soccorso dall’autista che sposta soltanto il corpo sanguinante di Gaudí per non intralciare il traffico!

ILARIA

Eh si, è una storia triste quella della morte di Gaudí… era il 10 giugno del 1926… e chissà cosa avrebbe creato ancora di magnifico Gaudí se non fosse stato investito… Pensa che aveva lasciato dei documenti per continuare i lavori anche senza di lui, ma durante la guerra civile spagnola, nel 1936, ci fu un incendio doloso alla Basilica che colpì anche il laboratorio dove venivano conservati i documenti. Progetti e modelli sono andati distrutti e in realtà non vedremo mai ciò che l’architetto aveva davvero immaginato… 3 Ma per dieci anni, prima dell’incendio, chi è subentrato a Gaudí ha comunque potuto analizzarli e oggi, grazie anche a numerosi studi, si cerca di rimanere fedeli al progetto originale di questa opera che sembra infinita e che, una volta conclusa, sarà costata 374 milioni di euro… La pandemia del 2020 ha sicuramente rallentato i lavori ma il direttore generale de la Junta Constructora de la Sagrada Familia, Xavier Martínez, ha assicurato che entro il 2026 i lavori saranno terminati. Data significativa perché coincide con il centenario della morte di Gaudí! “Staremo a vedere…” Sicuramente in questa data sarà finita la torre di Gesù che dicevamo sarà, come voleva Gaudí, la più importante e alta. Ora la più alta è la Torre di Maria, alta 127 metri. Questa torre è stata inaugurata l’8 dicembre del 2021, con l’accensione della stella di vetro a dodici punte che ne decora la sommità. Confesso che poter vedere brillare, da ogni angolo di Barcellona, questa stella… crea un legame, un vincolo, quasi spirituale con l’opera del grande maestro… Le torri degli evangelisti (Marco, Luca, Matteo e Giovanni) “abbracceranno“ visivamente quella del Gesù che sarà il punto più alto del tempio arrivando a misurare 172.50 metri… e la Sagrada Familia diventerà non solo l’edificio più alto della città ma anche la Chiesa più alta del mondo! 

VALERIA

Che non dovrà mai superare il Montjüic che è alto 177 metri! Ricordiamo infatti che Gaudí era un uomo estremamente religioso e, come abbiamo detto nell’episodio precedente quando parlavamo di Modernismo e di rapporto con la natura: per Gaudí l’opera di un uomo non poteva mai superare l’opera di Dio, la natura! Ila ma tu hai vissuto anche nel quartiere della Sagrada Familia vero?

ILARIA 

Sí, poco prima di conoscerti Vale, nel 2014. Ho vissuto per più di un anno a 600 metri dalla Sagrada Familia, ma sinceramente questo quartiere per me è tra i più noiosi e grigi di Barcellona…

VALERIA

Non so se sono d’accordo con questa connotazione di noioso e grigio. Io devo dire la verità ho vissuto in quel quartiere solo la prima settimana che mi sono trasferita a Barcellona (ero in un ostello in calle Padilla) però l’ho frequentato perché avevamo il nostro ufficio (uno sgabuzzino in pratica) dove lavoravamo al blog di Visitare Barcellona, a pochi metri dalla Sagrada e la vedevo ogni giorni sbucando dalla metro. Ho frequentato molto il quartiere (che si chiama proprio “Sagrada Familia” ed è parte dell’Eixample Derecho – destro) perché ho molti amici che ci vivono o ci hanno vissuto e trovo che sia la perfetta rappresentazione di integrazione tra turisti e locali. Il Comune ha pensato a spazi per i residenti: dal lato della facciata della Natività, nell’incrocio tra la calle Provenza e Lepanto, c’è per esempio una pista per giocare a bocce usata dagli anziani del barrio appassionati alla “petanca” come chiamano qui questa attività. Mentre dal lato opposto c’è un parco con panchine e alberi al cui interno trovi una bellissima area per i bambini che utilizzano sia le famiglia prima o dopo la visita alla Sagrada, sia i residenti. Io ci sono andata spesso a Natale per fare la tipica passeggiata con le bambine nel famoso mercatino di Natale della Sagrada.

ILARIA

Quello che vuoi Vale, ma io continuo a considerare poco affascinante il barrio della Sagrada Familia! Doveva essere meraviglioso ai tempi della nascita della Sagrada: ho visto delle foto ed era irriconoscibile: era tutta aperta campagna, non esisteva nulla! Infatti il buon Gaudí si preoccupa da subito di costruire una scuola, all’interno del cantiere della Sagrada, per i bambini degli operai… Scuole che fino al 2002 si trovavano all’interno della chiesa! 5 Queste scuole non solo accoglievano i bambini dei lavoratori impegnati nei lavori di costruzione della Sagrada, ma anche i figli dei residenti del quartiere e chi ne aveva più bisogno… Voglio infatti raccontarvi la storia di Vincenzo che, nel 1979, arrivò in autostop a Barcellona e dormì come ospite all’interno della Sagrada Familia, quando tutto era un gran cantiere mezzo abbandonato…

VALERIA

Ma che dici Ila? 

ILARIA

Si Vale, pazzesco eh! Ho conosciuto Vincenzo tanti anni fa a Barcellona durante un tour e il suo racconto mi rimase impresso. Soprattutto la difficoltà che aveva avuto ad arrivare dalla Germania alla Sagrada Familia! VALERIA Ricordiamo a chi ci ascolta che potete prenotare un tour con Ilaria tramite il nostro blog VisitareBarcellona.com! ILARIA Sì e come ti dicevo proprio in tour conosco Vincenzo che mi racconta la sua avventura! Nel 1979, parte dalla Germania in treno per raggiungere insieme ad altri amici Barcellona, dove si teneva un incontro di una comunità cristiana di giovani provenienti da tutta Europa. Ma, al confine Spagna/Francia, si doveva cambiare treno perché i binari spagnoli hanno uno scarto ridotto. – Opera di Franco Èd è lì che Vincenzo e il suo amico non vengono fatti salire sul treno per la Spagna perché non avevamo il passaporto ma solo la carta d’identità. Cosa decidono di fare? Camminano sei ore attraversando il confine a piedi, scalando i Pirenei e arrivano a Figueres. Da lì autostop fino a Barcelona: “Siamo riusciti ad arrivare sulla Rambla a mezzanotte; lì abbiamo conosciuto dei ragazzi di Bergamo e, visto che avevamo con noi un sacco a pelo, ci siamo uniti a loro per dormire in questo posto offerto dalla Chiesa ai pellegrini… arrivando di notte non avevamo capito nulla… 6 Solo la mattina dopo, al risveglio, ci siamo resi conto che eravamo all’ombra della Sagrada Familia, vicino a quella che doveva essere la facciata della Passione! Ho dormito per ben due notte con il mio sacco a pelo, a terra, in quelle che erano le scuole volute da Gaudí! Erano i giorni tra il natale del ’79 e il Capodanno dell’80 e ricordo ancora che nell’asilo erano efficienti i piccoli lavandini e le piccole tazze WC per i bimbi! Un sogno indimenticabile!”. 

VALERIA

Che storia Ila… praticamente le scuole della Sagrada erano chiuse per vacanze natalizie e lo spazio veniva messo a disposizione per ospitare chi ne aveva bisogno! Bello! Comunque di storie assurde sulla Sagrada ce ne sono tante: meno poetica ma molto attuale è il suo recente passato di edificio abusivo. Sapevi che è stata abusiva per 137 anni? Antoni Gaudí ne aveva fatto richiesta per ben 7 volte nel 1885 ma non aveva mai ricevuto risposta. Nessuno aveva mai dato il permesso: fino a quattro anni fa la costruzione della Sagrada Familia era stata portata avanti illegalmente. E’ stata condonata soltanto il 7 giugno del 2019 dal Comune di Barcellona con un accordo storico tra comune e ente che gestisce la Sagrada. La licenza è stata concessa per ben 4,6 milioni di euro, soldi che il comune di Barcellona, con a capo Ada Colau, ha reinvestito per compensare l’impatto dei visitatori della chiesa sul quartiere! Ma Ila ritorniamo alla Sagrada Familia…

Altra cosa che mi ha stupito è che non è stato Gaudí il primo architetto! 

ILARIA 

No è stato Francisco Del Vilar che depone la prima pietra il 19 marzo del 1882. Era il giorno di San Giuseppe, perché un anno prima, nel 1881, fu proprio la Asociación Espiritual de Devotos de San José che, grazie a donazioni, acquistò un terreno di 12.800 m2 per la costruzione del tempio. Il promotore era Josep Maria Bocabella, devoto appunto a San Giuseppe. Meno di un anno dall’inizio dei lavori, Francisco Del Vilar si dimette e il nuovo architetto, Antoni Gaudí, stravolge il suo stile neogotico per creare innovazione pura o come a lui stesso ripeteva: “un perfezionamento del Gotico”. 7 Era il tre novembre del 1883 quando Gaudí, inizia a “demolire” l’antico progetto iniziando dalla cripta… che in realtà era l’unica parte realizzata al momento. VALERIA E la tomba di Gaudí sta proprio qui dove lui ha iniziato a mettere mani? Nella cripta? ILARIA Sì, sta nella cripta (che è quello spazio che si trova sotto l’abside). La tomba di Gaudí è molto semplice, come semplice era l’uomo… pensa che dal 2000 è in corso un processo di beatificazione di Gaudí e tutti sperano che la Chiesa Cattolica possa approvarlo prima del 2026… Ma torniamo alle origini: Gaudí all’epoca aveva solo trentuno anni… 

VALERIA

Più giovane di noi! 

ILARIA

Sí, molto giovane!! Allora Gaudí, pur essendo mooolto giovane, era già conosciuto da tutta la Barcellona dell’epoca e riconosciuto come un talento unico e geniale. Dicevamo che stravolge la cripta aumentando l’altezza della volta e aggiungendo dei capitelli naturalistici alle colonne non solo per iniziare dalla base a dare “slancio” a questo tempio… che dovrà spingersi sempre più verso il cielo, verso dio… ma anche per: prevenire l’umidità, favorire l’illuminazione e la ventilazione ed è per questo che Gaudí fa circondare la cripta con un fosso profondo… Pensate che il 19 marzo 1885 viene celebrata la prima messa, ma la cripta verrà terminata solo sei anni dopo, nel 1891.

VALERIA

Senti Ila, ma tutti dicono che con questa opera Gaudí dimostra la sua genialità…

Ma si può riassumere in cosa consiste sta genialità di Gaudí?

ILARIA 

Secondo me la sua genialità sta nel fatto di aver concepito la Sagrada Familia come una Bibbia di pietra nella quale si raccontano la storia e i misteri della fede cristiana avvicinandoli alla vita di tutti i giorni. Infatti, nell’unica facciata da lui realizzata, quella della Natività, rappresenta animali come cani o galline a noi molto familiari e vicini… proprio per renderci partecipi, vicini, al miracolo della nascita del figlio di Dio. 

VALERIA 

Torniamo alla Sagrada Familia e ricordiamo che dal 2005 è Patrimonio Unesco e che venne consacrata soltanto il 7 novembre del 2010 da Papa Benedetto XVI… Ma Ilaria, senza non fare troppo spoiler per chi ancora la deve vedere,

come si può descrivere l’interno di questa chiesa? 

ILARIA 

Allora l’interno del tempio è tutta una favola ed è fedele all’idea iniziale del Gaudí di voler riprodurre una foresta lunga 90 metri (quasi quanto la Cattedrale di Barcellona che è di 93 metri!). Gaudí spesso ripeteva che voleva “ricreare l’intimità con ampiezza del bosco”. Ed è così che in questa foresta pietrificate le colonne, alte 21 metri, si sviluppano come alberi: sono inclinate e ramificate non solo per produrre un effetto di sorpresa ma anche per ottimizzare la distribuzione dei carichi, scaricando il peso del tetto direttamente al suolo. L’illuminazione è armoniosa, non diretta, e suscita un sentimento di pace e serenità in chi entra. Spettacolare è il gioco di colori e luci creato dai raggi del sole che filtrano tra le vetrate: il tutto cambia con l’intensità della luce solare…

VALERIA 

Una domanda che ci fanno spesso nel blog di Visitare Barcellona è

“a che ora è meglio andare a vedere la Sagrada Familia”?

Perché c’è una luce e una atmosfera diversa a seconda se ci vai a mezzogiorno o al tramonto… 9 

ILARIA

Io penso sia un incanto sia con la luce del mattino sia con quella del crepuscolo… è sempre emozionante, bisognerebbe provare entrambe le cose!” 

VALERIA

Ila e invece parlaci un po’ di più dell’esterno, delle varie facciate… 

ILARIA

Si certo Vale. In linea con l’idea di voler rappresentare un immenso palazzo della memoria cristiana, una Bibbia in pietra, le facciate evocano i tre momenti culminanti della vita di Gesù: la nascita, la morte e la resurrezione. Tutto viene studiato nel dettaglio anche il modo in cui orientare il tempio. La facciata della Natività (1894-1930) è infatti simbolicamente rivolta a oriente, verso il sole che nasce; quella della Passione, guarda il tramonto. La facciata principale, ancora in costruzione, è dedicata alla Gloria ed è sempre illuminata dalla luce solare. Tutto inizia dalla nascita, quindi dalla Natività: questa facciata è una continua narrazione piena di figure, iscrizioni e simboli. Una rappresentazione dai molteplici livelli di lettura e, come diceva Gaudí, “ciascuno incontrerà ciò che gli è familiare: i contadini vedono i polli e le galline, gli scienziati i segni dello zodiaco”. Ma a me questa facciata ha sempre ricordato quei giochi che si facevano da bambini con la sabbia bagnata. Infatti mi ha sempre suscitato un doppio sentimento di fascino e spavento! Sembra sciogliersi ma invece rimane tutto fermo e intatto. Le figure sembrano venir fuori dalla pietra realisticamente. Gaudí, ,definito “l’alchimista di Dio”, è capace di far quello che voleva con la pietra! Osservando la facciata della Natività notiamo che è divisa in tre portali: quello di sinistra dedicato a Giuseppe; quello di destra è dedicato alla Vergine Maria e quello centrale dedicato a Gesù. Gaudí inizia a lavorare alla facciata della Natività nel febbraio del 1894 e la trasformerà nel trionfo della vita rappresentando la natura in tutto il suo splendore. 10 Dalla nascita dove c’è un grande dinamismo tra chi assiste all’evento divino come i pastori e i Re Magi, si passa all’infanzia e all’adolescenza dove Gaudí rappresenta Gesù a lavoro nella bottega del padre falegname umanizzandolo come se fosse un semplice ragazzo a lavoro. Ricordiamo che, dei quattro campanili di questa facciata, Gaudí riuscì a vederne solo uno completato, quello di Barnaba… 

VALERIA

Perché viene investito dal tram e i lavori delle altre facciate continuano senza Gaudí… 

ILARIA

Eh si: la facciata della Passione (1954-1976) è stata realizzata, sulla base di un disegno di Gaudí, e rappresenta la passione, la morte e la resurrezione di Cristo che viene rappresentato con una scultura dorata posta nel punto più alto proprio nell’atto di salire al cielo… Questa facciata viene iniziata nel 1954 e terminata soltanto 22 anni dopo, nel 1976. “Doveva essere dura e spoglia come se fosse fatta di ossa” diceva Gaudí. Il tutto per evidenziare la crudeltà del sacrificio di Cristo (ricordiamo che è orientata dove il sole muore). È tutto l’opposto di quella della Natività dove predomina l’ottimismo, la vitalità e l’esuberanza decorativa. Osservando questa facciata ci sentiamo invasi da una sensazione di angoscia e tristezza. Viene eliminata qualsiasi tipo di decorazione, viene semplificata la struttura dotandola di forme pulite e dure come ossa. Gli avvenimenti della passione più importanti si susseguono cronologicamente e le forme spigolose e schematiche, i profili molto marcati, ne accentuano la drammaticità..

VALERIA La facciata della Gloria è dedicata alla gloria di Gesù anche dopo la sua morte. È la più recente, iniziata nel 2002, ma una volta terminata diventerà l’entrata principale! Anche se incompiuta è già la più alta di tutte le facciate! Vi sono qui rappresentati: la morte, il giudizio finale e la gloria… Ovviamente Gaudí sapeva di non poter vedere terminata questa facciata e ho anche letto che si era ossessionato e cercava di mandare il più possibile avanti i lavori… Ila ma è vero che negli ultimi anni della sua vita Gaudí dormiva in una brandina dentro la Sagrada? 

ILARIA

Eh si, trascorse gli ultimi mesi della sua vita sempre in solitario in un misero alloggio allestito proprio nel cantiere della Sagrada Familia da cui non usciva mai se non per assistere alla messa in una chiesetta in Plaça Sant Felip Neri a cui era molto affezionato…

VALERIA

Ed è proprio in uno di questi spostamenti, poverino, che viene messo sotto dal tram! Ma dobbiamo dire che la folla che partecipò ai suoi funerali era davvero immensa!

ILARIA

I catalani lo apprezzavano molto: politici, ricchi borghesi, molti artisti e intellettuali dell’epoca lo ammiravano… come il grande surrealista Salvador Dalí (di 52 anni più piccolo di Gaudí). Dalí apprezzava molto le qualità organiche dell’opera di Gaudí e rimaneva incantato della continua metamorfosi della pietra in carne… A volte, passeggiando ai piedi della Sagrada Familia mi sembra infatti di camminare accanto a un corpo in continua trasformazione: generazioni di architetti, giorno dopo giorno, danno vita a quest’opera infinita nella quale riposerà eternamente l’anima del suo ideatore… 12 

VALERIA

Siamo arrivati alla fine di questo secondo episodio, vi ricordiamo che potrete trovare tutte le informazioni utili sulla Sagrada Familia nel nostro blog VisitareBarcellona.com: ricordate di comprare i biglietti in anticipo se non volete rischiare di rimanere senza! Vi lasciamo tutti i link in descrizione!

ILARIA

Ci vediamo nel prossimo episodio dove parleremo della famosissima Rambla!

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